Un bimbo obeso su due ha il cuore già in pericolo e per evitare di ammalarsi di aterosclerosi precoce deve correre ai ripari con l’aiuto dei medici. Uno studio tedesco presentato al Congresso annuale della Società europea di cardiologia (Esc), in corso a Monaco di Baviera, avverte infatti che il 51,6% dei bambini obesi o in sovrappeso presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare.
In particolare, il 26% dei bimbi “XL” è iperteso e il 37,1% ha livelli fuori soglia di grassi nel sangue. La ricerca ha coinvolto 1916 baby-pazienti in 48 centri clinici, dimostrando che, dopo un trattamento ad hoc seguito all’interno o all’esterno della struttura ospedaliera, la percentuale di piccoli con segni di sofferenza cardiovascolare scendeva al 28,4%. All’arruolamento, fra i bambini e adolescenti reclutati, il 14% era sovrappeso, il 49% obeso ed il 37% gravemente obeso. I pazienti sono stati quindi avviati alla terapia, all’interno del centro di cura per un periodo intensivo di 6 settimane, oppure all’esterno per 56 settimane. Alla fine del trattamento, il 75% dei giovanissimi aveva stabilizzato o ridotto l’indice di massa corporea e il 55% l’aveva tagliato in modo significativo.
Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute
Uso di e-cig per uno su cinque, leggero calo per la cannabis
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